domenica 1 giugno 2008
Una festa carica di tristezza...
martedì 27 maggio 2008
Back from Copehagen!
"Più di una cinquantina di collettivi diversi esercitano attività artigianali, culturali, teatrali ecc. Christiania ha il suo asilo, la panetteria, la sauna, la fabbrica di biciclette, la tipografia, la radio libera, degli atelier di restauro, il cinema, bar, ristoranti, luoghi di spettacolo.
Famosa per la sua via principale, nota come Pusher Street, dove l'hashish veniva venduto da chioschetti permanenti fino al 2004, Christiania ha comunque delle regole che vietano le droghe pesanti. Christiania ha negoziato un accordo con il ministero della difesa danese (che è ancora proprietario del terreno) nel 1995, e i residenti non pagano tasse."
La sera, stanchi morti, siamo andati a letto abbastanza presto, verso le 11.
Il giorno dopo ci accoglie il maltempo: pioggia, vento e 9°C di temperatura. Bagnati fino al midollo decidiamo di visitare qualche museo. Copenhagen è anche una città di design, quindi non potevano mancare le visite alla mostra di design nella mattina e ad una esposizione di architettura il pomeriggio, per la gioia di Monica ma anche mia. Ero infatti incuriosito di vedere questo lato della città, considerando che ultimamente, vuoi per la "contaminazione" ad opera di Monica, vuoi per il mio desiderio di cambiamento, musica, arte e design iniziano ad incuriosirmi.
Ed effettivamente sono rimasto soddisfatto dalle visite. Nella prima ho finalmente capito perchè, secondo me, noi sud-europei abbiamo difficoltà a capire ed apprezzare il design scandinavo che è facile da ritrovare alle nostre latitudini nei prodotti Ikea e nelle auto, specialmente nel caso della Volvo. In pratica il problema è una questione di metodo e di priorità: per gli scandinavi si fa design nel vero senso della parola, cioè si progetta una prodotto funzionale e poi si dà un tocco di stile. Bisogna infatti tenere presente che "to design" in inglese vuol dire sia "progettare" un prodotto che "progettare uno stile". Noi tendiamo a vedere le due cose molto separate: per noi la funzionalità è "progetta", dello stile se ne occupano i "designer" che, secondo la nostra concezione non sono "progettisti" in senso stretto. Con il risultato che, essendo un popolo molto "frivolo" stile e progetto prendono due strade molto diverse, ognuna con i propri obiettivi.
Dell'esposizione di architettura invece, mi ha colpito l'idea del "riutilizzo". L'argomento era la rivisitazione degli spazi cittadini e il riutilizzo di materiali ed edifici per costruire qualcosa più "vicino" al cittadino. Lo scopo è di trasformare il cittadino da un "abitante della città" a "utente della città". Così sono state costruite circuiti per la scuola guida sopra i tetti dei centri commerciali, container colorati e "ristilizzati" ad uso ufficio per costruire un unico "edificio", ecc.
Da questa mostra mi è rimasto qualcosa: una nuova visione dell'architetto come inventore, attività che, secondo la nostra concezione, doveva essere appannaggio di solo noi ingegneri. Come per il caso del design, una collaborazione forte fra le due anime del progetto può e deve portare alla conclusione dell'opera come un insieme inscindibile di funzionalità, fattibilità e piacere.
Mi sto meravigliando di me stesso in questo momento... ;-)
Il viaggio di ritorno lo abbiamo fatto in treno, passando il tempo a giocare a carte.
Ci voleva proprio un viaggio così, come conclusione di un Erasmus mi sembra che possa essere soddisfatto. Il prossimo weekend ci saluteremo un pò tutti. Dalla prossima settimana non ci sarà quasi più nessuno: quasi tutti partono verso l'1-3 giugno, Raul il 9, Stefano e Giuseppe il 17, Monica ed Elisa il 24. Ed io? Io non ne ho la più pallida idea. In questi giorni sto facendo un pò di simulazioni per trovare il bandolo della matassa al mio lavoro. Ormai non confido più tanto in me, quanto nel professore: se è contento mando in stampa la pubblicazione, faccio la presentazione e vedo di finire per metà giugno. Altrimenti fine mese...
sabato 24 maggio 2008
Saluti e novità!
mercoledì 21 maggio 2008
Uff!! bello il lavoro, però...
martedì 20 maggio 2008
Periodo tranquillo...
venerdì 16 maggio 2008
Potrei avere un futuro da cuoco...
martedì 13 maggio 2008
Festa spettacolare e visita di Alex: meglio di così..
lunedì 5 maggio 2008
Caos mentale parte 2
Caos mentale parte 2. Ovvero: la nebbia si sta diradando ma non riesco ancora a vedere l'orizzonte.
Oggi mi sono sentito via mail con Fede. Gli ho raccontato brevemente gli ultimi sviluppi.
Avendo scritto di getto, purtroppo non sono in grado di ripetere, quindi faccio che riportare la mail di risposta:
"Io ho passato un paio di giorni un pò neri.. sono un pò stufo del mio stile di vita. L'Erasmus sta andando
bene ma oltre al fatto che, arrivando tardi, non sono riuscito a coglierlo in pieno, mi ha fatto però capire
quando sono socialmente inadeguato.
Sono arrivato, ma non ho potuto dare nulla agli altri. Gli altri hanno un pò tutti una personalità forte a
loro modo, io sono un pò anonimo. Mi trovo benissimo, certo, forse proprio per il fatto che sto con queste
persone, ma ho aperto gli occhi e ho visto quanto non mi piaccio. Mi piacerebbe vivere meglio l'esperienza,
ma mi sento ancora un pò distante. Vedo che il mondo va più veloce di me, è perfettamente organizzato ed io
ci sono solo attaccato con una corda, che mi faccio tirare, tipo palla al piede. Massa (il prof. di Marketing - ndr)
direbbe che sono un "follower". Di fronte agli altri ho scoperto di non avere personalità, di scomparire. Sono un
pò triste.
In generale, ripeto, va tutto bene, sicuramente meglio che al Lingotto, ma il deficit che pago a livello
caratteriale è enorme. Venirne fuori sarà un'impresa. Non sono demoralizzato, sono solo un pò confuso ed in
ansia. Ma è un problema che non è direttamente legato all'Erasmus e neanche a Goteborg. E' una cosa che
avevo percepito da tempo e che ora mi si è presentata nella sua interezza. E' arrivata come una pallonata in
faccia. Non fa molto male, ma lascia storditi e disorientati. Ho bisogno di cambiare vita, guadagnare
una personalità e poter dare qualcosa agli altri di interessante.
Vorrei essere in grado di dare qualcosa che sia interessante per i più. A parte discutere di auto ed economia
(ma solo un pò) non riesco a comunicare altro di interessante agli altri.
Immaginati di fronte ad una persona sconosciuta: "Piacere, Walter" "Piacere (nome)" E poi? ok, cosa fai
nella vita, da dove vieni, ecc. fin li ci sono. Ma poi come può procedere il dicorso? troppe volte mi sono
ammutolito nell'incapacità di proferire parola, senza intavolare una conversazione o altro dopo i primi 5-10
minuti. Spero di riuscire a cambiare qualcosa in questo periodo, ma non so, potrebbe non essere fattibile,
perchè potrebbe volerci tempo. Tutto ciò non mi fa però vedere l'erasmus in maniera negativa.
Forse sono ancora più contento, anche se più confuso."